il compitino di recupero

Premesse:

a) la prof.ssa Sylvie Giovinali, indimenticabile la sua "erre moscia", durante le interrogazioni dondola avanti e indietro facendo oscillare ipnoticamente l'orologio che porta al collo. Sembra assegnare i voti (2½, 0+, 1=, etc.) con la "calcolatrice", anche se a giugno spesso promuove anche con il "5" e prima della fine dell'anno fa fare diversi "compiti di recupero" agli alunni che ne abbisognano.
b) Paolo A, studente modello, educato, serio, rispettoso, studioso, diligente.

Scene:

Alla fine del primo liceo, facendo le medie, a Paolo A viene 6½. La prof.ssa Sylvie: "Alberti, hai 6½, vuoi fare un compitino di recupero per avere 7?" - "Sì signorina!". Al "compitino" Paolo prende 2½ e poi deve farne altri tre per avere la sufficienza.
La scena si ripete in secondo liceo, stessa situazione di Paolo e stessa domanda della professoressa: "Paolo, hai 6½, vuoi fare un compitino di recupero per avere 7?". Si sente a bassa voce un bel "ma vaffa....", seguito ad alta voce da un educatissimo "no grazie, professoressa, va bene il 6".

  

by Claudio Maccherani, 2012