Al liceo la classe - più precisamente Mauro Moca - ha sempre organizzato in proprio le gite scolastiche alla quale partecipava in massa, talvolta con l'aggiunta di alcuni studenti di altre classi. L'accompagnatrice di tutte queste gite è sempre stata la prof.ssa Sylvie Giovinali che sopportare pazientemente la nostra vivacità e, anzi, apprezzava il nostro "non essere molluschi" (parole sue). In prima liceo (1970) il "viaggio di istruzione" non si è fatto, in seconda (1971) la meta ufficiale era Torino, ma siamo stati in Svizzera, in terza (1972) la meta ufficiale era Genova, ma siamo stati in Francia, in quarta (1973) Praga e in quinta (1974) Budapest. Ne succedevano di tutti i colori: alberghi che non ci volevano riammettere al ritorno per il macello che avevamo fatto all'andata, albergatori che volevano di chiamare la polizia per il troppo rumore notturno, studenti che entravano con slancio in porte vetri troppo pulite e che si tagliavano in più parti necessitando di punti di sutura, studenti che tornavano in albergo con gli occhi neri per aver invitato a ballare fidanzate di energumeni gelosi, ragazzi e ragazze che si perdevano a Vienna perché non ritrovavano la stazione ferroviaria e perdevano la coincidenza restando soli in quella città mentre il resto della classe proseguiva allegramente per Praga, ... Ogni gita un'avventura eccitante ed elettrizzante, allegra e coinvolgente. Con due costanti: Mauro che l'organizzava e la prof.ssa Sylvie che ci accompagnava. Al ritorno nessun genitore aveva nulla da ridire o da eccepire sul comportamento degli accompagnatori, e noi ci guardavamo bene dall'entrare nei dettagli dell'esperienza vissuta, consapevoli di rischiare che i nostri genitori ci potessero fare "la giunta".