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Segni TEMPLARI nell'Abbazia di Fossanova La "Croce Patente Templare" a quattro bracci uguali di colore rosso è al centro dell’altare, in alto nei portali e la più bella si trova nel mosaico della lunetta del portale d’ingresso. Nel chiostro sono presenti la "Triplice Cinta" e il "Centro Sacro" e nella Sala del Capitolo il "Nodo di Salomone". Il Nodo è formato da due serie di quattro anelli (2x4=8) che s’incrociano tra loro formando una croce a bracci uguali. Il suo intreccio chiuso rappresenta anche la ciclicità e l’eternità e le sue forme ondulate alludono alla Forza creatrice ed energetica della Madre Terra, associate all’elemento dell’Acqua. Altri segni templari sono le stelle a otto punte, le croci a quattro e otto punte e i "fiori della vita". |
"Croce Patente Templare" |
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L'Abbazia di MONTECASSINO è un monastero benedettino sito sulla sommità di Montecassino, nel Lazio. È il secondo monastero più antico d'Italia dopo quello di Santa Scolastica. Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo, situato a 516 metri sul livello del mare, ha subito nel corso della sua storia un'alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni. In questo monastero Benedetto volle esser sepolto assieme alla sorella Scolastica. Nel 577, durante l'invasione dei Longobardi, il monastero venne distrutto per la prima volta dai longobardi di Zetone. Ricostruita intorno al 718, l'abbazia venne distrutta una seconda volta dai Saraceni nell'883, venendo riedificata per volere di papa Agapito II solo nel 949. Per tutto il Medioevo, l'abbazia fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. |
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Distrutta dal terribile terremoto del 1349 e nuovamente ricostruita nel 1366. Fra il 1930 e il 1943 il monastero era raggiungibile grazie alla funivia di Cassino, distrutta durante la seconda guerra mondiale. Il 15 febbraio del 1944, durante la seconda fase della battaglia di Cassino, un bombardamento massiccio delle forze alleate, che vi sospettavano erroneamente la presenza di reparti tedeschi, lo distrusse nuovamente. Il bombardamento, un tragico errore di tattica militare, cominciò la mattina del 15 febbraio e ben 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi rasero al suolo l'abbazia. La ricostruzione fu realizzata dal 1948 al 1956, sotto la direzione dell'ingegner Giuseppe Breccia Fratadocchi. |
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La terza gita della classe, dopo la fine del liceo (1974), organizzata da Mauro Moca con l'aiuto di Claudio Maccherani, è a Sermoneta, Abbazia di Fossanova, Abbazia di Montecassino e Villa Adriana dal 26 al 27 maggio 2012. Il costo è di circa 180 euro a testa. Programma. 26/5: partenza da Perugia alle 7, arrivo Sermoneta e visita al Castello dei Caetani, pranzo libero a Sermoneta, visita all'Abbazia di Fossanova, cena e pernottamento all'Hotel River Palace di Terracina; 27/5: visita all'Abbazia di Montecassino, pranzo a Tivoli, visita di Villa Adriana, ritorno, arrivo a Perugia alle 22. Partecipano 11 "rincoglioniti" + 3 "aggregati", per un totale di 14 "storditi": Bacelli Pina (e marito Alberto), Carpano Chiara, Cecati Rossella, Ceppitelli Rita, Maccherani Claudio, Matteucci Lamberto, Meschini Luisa, Moca Mauro, Penci Rosella (e marito Antonio), Tosti Alfiero, Ughi Emanuela e Carlo Scoccia. |
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Castello dei Caetani, Sermoneta |
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Abbazia di Fossanova |
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Relazione della gita, Mauro Moca Come "ordinato" dalla Rita, cari compagnucci, provo a fare un piccolo resoconto del nostro viaggio. Come sempre lo potete integrare, contestare e, Claudio pensaci tu, riportalo sul sito della classe. Mauro.
L'appuntamento è stato dato da Claudio alle 6:00 con partenza alle 6:30. Alcuni disperati sono caduti nel tranello ed hanno pensato "ma la gita non si fa più?" Gli stolti non hanno consultato la mail che la Divina Provvidenza (Rita) aveva inviato con le opportune indicazioni ed hanno svegliato il resto della classe che ancora si stiracchiava a letto con telefonate allarmate. Poi, giunti a Pian di Massiano all'alba, hanno (Lamberto) stressato le gitanti di un altro postale (la gita della COOP) con informazioni false e proposte irripetibili.
Poi ... SORPRESA!!! Dopo
40 anni dalla gita a Praga, Carlo Scoccia decide di venire di nuovo in
gita con noi (il "masochista") ed arriva con un mezzo a due ruote.
La Chiara, presupponendo doti divinatorie poi rivelatesi sbagliate,
esordisce con "tanto te lo rubano". Che carina! La programmazione della destinazione nel navigatore si rivela impresa titanica. Piero (l'autista) imposta "Salmoneta", "Selmoneta", "Sarmoneta", chiede aiuto al telefono alla centrale, consulta la cartina stradale cartacea, smadonna ripetutamente. Finalmente Claudio gli dice la parolina magica - "Sermoneta" - e così il postale puo' lanciarsi sicuro verso la meta. Prima sosta a Deruta dove viene consegnata all'autista della vile pecunia, probabilmente destinata ai suoi bagordi serali, poi via fino ad arrivare, dopo un'altra sosta per la pipì, a SERMONETA. Dopo una breve passeggiata raggiungiamo il Castello dei Caetani, corrompiamo con un bacio (Perugina) la guida, di nome Anna "dagli occhi verdi" e visitiamo il Castello. La visita termina circa alle 13 e parte degli allegri gitanti si ferma al ristorante "Al Castello" mangiando e degustando quantità industriali del divino nettare di bacco. Come conseguenza della libagione "annaffiata" di vino rosso si ha la cattura, per qualche minuto, della cameriera che "volontariamente" si sottopone al rito della foto di gruppo. Per espiare i peccati di gola commessi e i campanelli delle case suonati (dal giovane Alfio), la scolaresca viene deportata sul postale e condotta alla Abbazia di FOSSANOVA dove ai maschietti viene spiegato, dal frate francescano polacco che fa da guida, come e perché con il gentil sesso loro, i maschietti, non hanno "voce in capitolo". Quindi si risale sull'autobus e, sotto la pioggia, ci si avvia a Terracina. L'albergo "Hotel River Palace" è normale nell'aspetto, però al suo interno presenta notevoli attrattive (una bionda e una castana) per cui prima vengono sistemate le coppie, poi le donne, ed infine i maschietti che ambivano a riposare nell'atrio dell'albergo senza nessun motivo apparente. Doccia e poi cena. Claudio distribuisce diplomi (pare che "il Trota" si sia diplomato nella scuola dove lui insegna) e attestati ad Alberto, Antonio, Mauro e Lamberto. Il dopo cena passa tranquillamente rompendo le scatole alle cameriere che per preparare qualche caffè impiegano 48 minuti e 30 secondi e, per questo, sono anch'esse sottoposte al rito della "foto di gruppo". Quindi si va a letto. La notte trascorre tranquilla, a parte l'allegro "ensable" di russamento proveniente dalla camera 168 (quella di Alfio, Claudio e Mauro) e l'intemperanza di qualche maniaco sessuale (Lamberto) che caparbiamente cerca di entrare nelle camere delle donne ululando cose strane. Al mattino si scopre che Claudio, che di solito si leva alle 6, viene svegliato alle 8 dai suoi compagni di stanza che avevano già fatto colazione, una passeggiata sulla spiaggia, gli auguri ad Alberto, ecc, ecc. Intanto sulla spiaggia le ragazze fanno il giro tondo e mostrano provocatoriamente l'anca ai gabbiani, che però non si mostrano molto interessati. Quindi si parte per l'Abbazia di MONTECASSINO. Arrivati al monastero ci affidiamo ad una guida di nome Maria Teresa - pessimo presagio per lo scrivente - che illustra a Carlo tutti i pregi della vita monastica e lo conduce per mano nella visita della chiesa chiedendogli il numero di telefono. Lamberto appare molto contrariato. Terminata la visita, si parte per Tivoli e Mauro, con sommo stupore di tutti e soprattutto suo, si collega ad Internet con il telefonino e riesce ad individuare qualche ristorante dove mangiare. La scelta viene fatta democraticamente da tutti (Claudio), che decide per il ristorante "Il Borghetto". Dopo aver litigato animatamente con l'oste, riusciamo a far parcheggiare il pullman e, finalmente, iniziamo a mangiare. Delle talpe corrompono il titolare del ristorante e lo spediscono alla pasticceria per acquistare una torta di compleanno per Alberto. Il pranzo inizia alle 14:30 e finisce alla 16:30 con una doccia di spumante. Mentre l'oste portava l'autiere al postale, si scambiano due parole con la bella moglie del padrone che viene obbligata a delle foto (caste, purtroppo). Si parte per VILLA ADRIANA (Tivoli) che viene visitata per circa un'ora, giusto il tempo di pagare il biglietto, entrare, guardarsi spaesati intorno esclamando "quanto è grande" e venire cacciati sia dai cessi che dalla Villa perche doveva chiudere, senza aver visto praticamente nulla. Si sale sul postale e si riparte per Perugia. Breve sosta a Orte e arrivo a Pian di Massiano alle 22:30. Da segnalare, nel corso dell'intera gita, la "guerra dell'aria condizionata" combattuta incessantemente dentro il postale tra Claudio (e i suoi alleati Alfio, Carlo S. e Piero) e la terribile coalizione Rossella-Luisa (e i loro alleati, un po' più defilati, Rita e Mauro): il primo - in andropausa "avvampante" e senza più nulla da togliersi per non dare scandalo - avrebbe voluto una temperatura interna intorno agli 8 gradi centigradi; le seconde - costantemente avvolte in magliette di lana, scialli, giacche a vento e tendine del finestrino - reclamavano l'accensione del riscaldamento perché i 30 gradi centigradi interni facevano venire loro il raffreddore e il mal di schiena. Il trattato di pace è stato firmato alle ore 22:30 di domenica 27 maggio, dopo che tutti sono scesi dal postale.
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