dal 1993 i Sassi e le Chiese Rupestri di Matera sono entrati a far parte della "World Heritage List - Patrimonio Mondiale dell'Umanità" UNESCO

Il sito UNESCO Patrimonio Mondiale di MATERA Matera comprende i Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri, un complesso di case, chiese, monasteri ed eremi costruiti nelle grotte naturali della Murgia, un altopiano calcareo caratterizzato da profonde fessure, burroni, rocce e caverne. Da sempre in questa zona l'uomo ha scelto la vita in grotta, testimoniando un adattamento all'ambiente che nel corso dei millenni si è tradotto in una forma abitativa, peculiare di Matera, di eccezionale valore culturale ed antropologico. 
Le abitazioni nei due Sassi di Matera, il Caveoso e il Barisano, circondano la Civita, ossia il nucleo più antico della città, che si trova nella parte più elevata. Le grotte  nei Sassi sono di  diverse forme e dimensioni e col tempo divennero la base per la sopraelevazione delle prime abitazioni, integrandosi pienamente con l'ambiente anche grazie all'utilizzo, per gli elementi edificati, delle stesse rocce di scavo dei vani. Il risultato è un insieme di abitazioni sui toni del grigio e del bianco che a malapena si distinguono dalle rocce nelle quali sono inserite. La tipica abitazione all’interno dei Sassi di Matera è disposta su tre livelli, comprendendo anche la stalla, la cantina e la cisterna. Nella maggioranza dei casi gli ambienti erano misti, era molto comune ad esempio avere camere da letto che ospitavano sia le persone sia gli animali. Le abitazioni nei Sassi sono state abbandonate a partire dal 1952 ed oggi molte di esse, trasformate in alberghi e strutture ricettive, offrono ai numerosi turisti la possibilità di vivere l'atmosfera della vita in grotta.
Il Parco delle Chiese Rupestri comprende oltre 150 esempi di chiese in rupe, spesso affrescate o a bassorilievo. L’abitudine materana della quotidianità in grotta determinò anche i luoghi del culto, che si adattarono alla dimensione ipogea. Le chiese spesso sono ad una sola aula, oppure hanno due o tre navate; talvolta sono interamente scavate nella terra, talvolta presentano una facciata edificata, ma l’elemento costante è una presenza diffusa a livello capillare nel territorio. Le prime chiese in rupe sono riconducibili alla cultura monastica medievale, a partire dall’VIII secolo. Nei due secoli successivi la città venne investita da ondate religiose di matrice bizantina e, in fuga dai conflitti, giunsero dalle regioni d’Oriente eremiti e anacoreti che trovarono nell’altopiano materano lo spazio perfetto per la preghiera e la vita in solitudine. I monaci scavarono celle, realizzarono cisterne, fecero nascere nella roccia chiese semplici ma di grande suggestione che portavano impressa sulle pareti la cultura religiosa greco-orientale. Tra le Chiese Rupestri si trova la  "Cripta del peccato originale" considerata la Cappella Sistina delle chiese rupestri, che contiene un ciclo pittorico del X o IX secolo con forti analogie con la tradizione pittorica longobarda beneventana. 

 

CASERTA VECCHIA (o Casertavecchia), a 400 metri di altitudine, ha origini antichissime. Nel 861 c'è l'insediamento "Casa Irtam" (villaggio in alto). A seguito delle incursioni saracene e alle devastazioni delle città della pianura, gli abitanti delle zone circostanti (in particolare quelli della scomparsa città di Calatia), trovarono in Casertavecchia, protetta dalle montagne, un rifugio sicuro. Nel 1062 iniziò la dominazione normanna che portò il paese al massimo livello di splendore con la costruzione della Cattedrale di San Michele Arcangelo. Con alterne vicende il borgo passò sotto la dominazione sveva nel 1232 e sotto quella aragonese nel 1442, iniziando la sua decadenza accentuata poi con l'avvento dei Borbone e con la costruzione della loro Reggia a Caserta.

 

MONTE SANT'ANGELO, a 800 metri di altitudine, fu fondato intorno all'anno 1000, ma la sua storia è precedente di almeno cinque secoli. Secondo la tradizione, un certo Elvio Emanuele, ricco proprietario e signore del Monte Gargano, aveva smarrito un toro di sua proprietà. Dopo vari giorni di ricerca lo trovò inginocchiato all'interno di una spelonca quasi inaccessibile. Vedendo l'impossibilità di dargli soccorso, il ricco pastore scoccò una freccia che inspiegabilmente, tornò indietro, ferendolo. L'uomo rimase assai turbato dell'accaduto e raccontò il tutto al vescovo di Siponto, san Lorenzo Maiorano. Questi così ordinò ai fedeli tre giorni di penitenza. Al terzo giorno, l'8 maggio del 490 l'Arcangelo Michele apparve al santo vescovo e gli ordinò di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome. Dopo questa apparizione (detta del Toro) l'Arcangelo si manifestò al vescovo Maiorano nel 492 e nel 493. Nel VII secolo i Longobardi, particolarmente devoti di San Michele, elevarono la grotta a loro santuario nazionale. Attraverso una diramazione della Via Francigena si sviluppò un intensissimo flusso di pellegrini. Saccheggiata dai saraceni nell'871, nella seconda metà dell'XI secolo la Sacra Grotta divenne meta obbligata dei crociati diretti in Terrasanta. In seguito nei pressi della grotta andava sviluppandosi il centro urbano che fra il 1086 e il 1105 divenne capitale di un vasto possedimento normanno che comprendeva l'intero Gargano. Nel 1466 la città fu concessa da Federico I di Napoli al campione della resistenza albanese contro gli Ottomani Giorgio Castriota, detto Scanderbeg, insieme a San Giovanni Rotondo e Trani. La città è stata oggetto di visite di numerosi Santi tra i quali san Francesco d'Assisi (nella Quaresima del 1221), san Bernardo di Chiaravalle, san Tommaso d'Aquino, santa Caterina da Siena.


La quinta gita della classe, dopo la fine del liceo (1974), è stata organizzata - come sempre - da Mauro Moca. Essendo il QUARANTUNESIMO anniversario (1974-2015) del diploma di "maturità" - si fa per dire -, la gita ha la durata di TRE giorni. Dopo breve travaglio e votazione risolutiva, si è optato per Caserta Vecchia, i Sassi di Matera e il Santuario di Monte Sant'Angelo dal 31 maggio al 2 giugno 2015. Il costo è di circa 300 euro a testa. Dato che Matera ha "soffiato sul filo di lana" a Perugia-Assisi il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, non si è trovato un albergo libero nelle vicinanze se non a Massafra, in provincia di Taranto.

Programma:
31/5 - partenza da Perugia alle 7:30, dopo aver votato per le elezioni politiche regionali, arrivo a Caserta Vecchia alle 14:30, pranzo alla romana
(*), visita guidata di Caserta Vecchia, partenza alle 17:00, arrivo a Massafra alle 21:00, cena e pernottamento presso "Appia Palace Hotel";
01/6 - visita guidata ai Sassi di Matera, pranzo
(*), prosecuzione della visita guidata, rientro in albergo, cena e pernottamento;
02/6 - visita guidata al Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo, pranzo
(*), ritorno, cena (*), rientro a Perugia intorno alle 22.

Partecipano 12 "rincoglioniti" + 1 "aggregato", per un totale di 13 "storditi": Bacelli Pina e il marito Peruccaccia Alberto [Honoris Causa], Carpano Chiara, Cecati Rossella e il marito Antonio, Ceppitelli Rita, Maccherani Claudio, Matteucci Lamberto, Moca Mauro, Penci Rosella, Siepi Donatella, Tosti Alfiero e Ughi Emanuela.
All'ultimo momento, per sopraggiunti problemi, hanno disdetto la partecipazione Teresa
(moglie di Mauro Moca) e Antonio (marito di Rosella Penci).
 


I MAGNIFICI TREDICI della V C "G.Alessi" 1974, Caserta Vecchia, 31/05/2015

Alfio, Claudio e le tre belle ragazze invitate alla gita, Caserta Vecchia


Relazione della gita di Mauro Moca
(integrata, in corsivo, da Claudio Maccherani)

 

Domenica 31 maggio - PRIMO GIORNO

 

Ore 7:30 adunata al solito posto, al posteggio di Pian di Massiano, per dare la possibilità, a chi lo volesse, di recarsi a votare per le elezioni regionali; arrivano quasi tutti, assenti quasi giustificati Maria Teresa - si sospetta di un tentativo di soppressione da parte di Mauro - e Antonio della cui assenza Rosella fornisce giustificazioni vaghe. Mauro porta cornetti per tutti, lo stesso fa Rossella che ha preparato il suo mitico torcolo.

Vengono risistemate le camere e Rosella ignora le offerte di ospitalità di Claudio, Alfio, Lamberto e Mauro, offerte volte al contenimento dei costi in quanto c'era posto sia sulla camera di Alfio e Claudio che sulla camera di Mauro e Lamberto e loro non si sarebbero formalizzati.

Veniamo trasferiti al parcheggio della Sulga e saliamo sul Postalino. Mauro, speranzoso di una improbabile crescita di statura, e Lamberto anche lui speranzoso di una riduzione del giro vita, vengono annaffiati dall'acqua proveniente da varie fessure del postale. Incuranti di tutto e di tutti si parte.

Emanuela ci fa vedere a Casalina il luogo dove svolge le sue esercitazioni matematiche. Incautamente Mauro propone una libera elezione del presidente della V C e un referendum sul quesito "Chiara deve ripagare il postale ?" Viene incaricato Antonio, per la prima volta con noi, di contare le schede e di proclamare il vincitore.

Votanti 13.

Per la presidenza della V C: Chiara Carpano voti 27; Mauro Moca voti 4; Mattarella voti 1; nulle 2.

Per il quesito "Chiara deve ripagare il postale":  12 Si, 1 No.

La Chiara viene nominata presidente ed il suo primo atto è di annullare il risultato del referendum. La sua prima dichiarazione è di dire che, essendo presidente, dobbiamo fare tutto quello che dice lei. Alcuni mormorano "abbiamo creato un MOSTRO" e iniziano le cospirazioni per un colpo di stato.

Mauro propone una sosta caffè/capuccino alla prima area di sosta in autostrada, con somma gioia Rita gli promette un bacio promessa mantenuta e immortalata da Alberto in una foto di gruppo. Il neo presidente Chiara, tra lo stupore e l'incredulità generale, OFFRE il caffè a tutti (tanto, dice, dovevo pagarne già 4 o 5). Prima di ripartire, Lamberto, Claudio, Chiara e Donatella fanno una vera pazzia ed acquistano ciascuno un costosissimo orologio (5 euro) da usare e/o regalare.

Nello strano e insolito silenzio del postale si sente Donatella che dice: "Lamberto dopo tela do". La presidente si risveglia dal torpore e urla "gliela dai !?!?!" Misteriosamente Lamberto comincia ad acquistare 20/30 confezioni di TUC.

Cazzeggiando del più e del meno e sentendo della musica allegra arriviamo a Caserta Vecchia e veniamo contattati dalla guida, un maschietto che arriverà con la moglie, e fissiamo un appuntamento per le 14.

Andiamo al ristorante, Mauro dice cose strane alla cameriera polacca e tutto il conto viene presentato a Claudio che aveva preso solo un caffè. Interviene la presidente che ristabilisce l'ordine.

Usciamo compatti, visitiamo il borgo e incontriamo tre giovani, per noi, pulzelle. Claudio e Alfio, scottati dal rifiuto di Rosella, le invitano subito in gita e si offrono di ospitarle nella loro camera, tanto c'è posto, ma ricevono una risposta interlocutoria, cioè un appuntamento per la gita del prossimo anno. Poteva andare peggio. La speranza è sempre l'ultima a morire.

Mentre attendiamo l'apertura della Chiesa di San Michele, Pina interpretando liberamente una lapide sul muro della chiesa, dice che anche Papa Benedetto XIII era stato lì e era tornato indietro perché aveva trovato la chiesa chiusa. Chiara subito si consola perché "anche il Papa ha trovato la chiesa chiusa", sostiene con convinzione. Poi comunque la chiesa viene aperta e inizia la visita, finita la quale partiamo per Massafra.

Attraversiamo campi coltivati a pale eoliche ed arriviamo a Massafra, all'Appia Palace Hotel alle 20:30 e alle 21 inizia la cena.

C'è l'orchestra e la Rita "acchitta" subito un orchestrale con cui, a causa del sopraggiungere di alcuni compagni di classe, non può combinare nulla di quanto da lei sperato, ma solo dialogare sui massimi sistemi.

Mauro distribuisce le magliette a tutti meno che alla Chiara che viene chiamata dall'orchestrale precedentemente corrotto dalla Rita.

La consegna della sua maglietta avviene alla presenza di 150 persone, stranamente le guance di Chiara assumono un colore rosso.

Iniziano le danze e tutta la V C più Alberto e Antonio inizia a volteggiare e a fare il solito casino. Per un'ora non si trovano né Lamberto né la Donatella, mah....

Stremati dalle danze e dai trenini di adolescenziale memoria, proviamo ad andare a letto e vediamo la Chiara consumare al bar 4 limoncelli e due caffè. Ben 10,50 euro vengono richieste all'organizzazione. Provati, ma felici si va a letto. Donatella si lamenta di non riuscire più a leggere la chiavetta USB e Lamberto si offre di darci un'occhiata. Alfio e Claudio, constatato di avere un letto libero, reiterano l'invito a Rosella, che stoicamente resiste.

 

Lunedì 1 giugno - SECONDO GIORNO

 

A colazione Lamberto restituisce la chiavetta USB "recuperata" a Donatella che, in un impeto di felicità, promette di fargli ciò che vuole. Lamberto accenna a qualcosa che ha a che fare con l'aspirazione dei calcoli renali, ma non si capisce bene cosa voglia dire. Partenza per Matera. Ci telefona la guida, Porzia, e Stefania Benestante che ci aspetta alla stazione di Matera, dove ci incontriamo ed iniziamo la visita della città, bella e affascinante. Iniziano i commenti su i vari tipi di uccelli che popolano il cielo di Matera. La guida accenna ai Benedettini del Santuario di Madonna di Picciano e Claudio le fa notare che San Benedetto è umbro. Rita discute animatamente con la guida ed ottiene di visitare due case (non "chiuse", ma di "civiltà contadina"). Claudio Viene redarguito severamente perché fotografa dove non è permesso e, per farsi perdonare, propone di fotografare la "redarguitrice", che però si rifiuta. La guida ci mostra il convento delle clarisse, ora sede museale, e Claudio sottolinea che Santa Chiara è di Assisi. Si mangia in un buon ristorante, Francesca, e poi proseguiamo la visita. La guida ci mostra la Chiesa di San Francesco e Claudio ribadisce che San Francesco è di Assisi. Mentre la guida e Claudio continuano la schermaglia sulla superiorità di Perugia-Assisi (seconda classificata come Capitale Europea della Cultura 2019) su Matera (prima classificata ), il resto della classe provvede all'acquisto dei TUC.

Verso le 18:30 salutiamo la ottima e preparatissima guida e tutti i maschietti su indicazione di Claudio che li accompagna uno ad uno, a più riprese, acquistano, da noti alcolisti quali sono, alcune decine di bottigliette di acqua bruna, con i capelli ricci, occhi castani, 1:67 di altezza, iraniana, veramente di ottima qualità. Per questa indicazione vengono perdonati a Claudio tutti i precedenti peccati e gli viene concessa l'indulgenza plenaria. Anche Antonio apprezza la qualità dell'acqua. Alfio ne compera 12 bottiglie e, dopo aver fatto arrossire Claudio dicendo che è molto più carina di quanto da lui riferito, con la scusa che assomiglia tanto a un'amica della figlia, la bacia.

Si parte verso l'albergo per quella che sarà una serata ancora più forte. Muro riceve la telefonata di Angela la guida del giorno dopo e tutti i maschietti iniziano a pregare e sperano "che Dio ce la mandi buona".

La cena è tranquilla fino a quando Chiara ORDINA che le venga portato del limoncello. Alfio e Mauro ne acquistano una bottiglia ed iniziano le libagioni.

Stranamente a Donatella e a Lamberto viene portato un pacco di TUC a testa. Qualcuno realizza che i TUC siano nettamente superiori al Viagra e individua in Internet i grossisti di Perugia per ordinarne 800 confezioni. Chiara chiede chiarimenti sui TUC, ma Lamberto si rifiuta di fornirglieli.

Dopo cena Mauro e Claudio offrono il limoncello a quattro signore che giocano a Burraco e a una quinta signora che assiste. Mentre si parla del più e del memo in attesa di andare a dormire, Antonio, nota un tipaccio che smessaggia coperto da un giornale economico. Arriva la compagna del tipaccio, la signora che assisteva alla partita di Burraco, lo coglie in flagrante e lo gratifica di parole amorose dei tipo "stronzo, scopi ancora con quella troia" (che di sicuro fa di nome Elena).

La classe segue tutto e cerca di scoprire come andrà a finire. Claudio e Alfio tentano di invitare la signora in camera loro, tanto hanno un letto in più, ma lei, troppo presa a inveire contro il compagno, non li ascolta.

Chiara passa per il bar, consuma ancora e va a letto. Dopo un po' anche gli altri raggiungono la loro camere.

 

martedì 2 giugno - TERZO GIORNO

 

Sveglia alle 6:30 colazione e partenza per Monte Sant'Angelo, dove si arriva alle 11. Incontro con quell'angelo di Angela (la guida) che non si sa perché viene baciata da tutti i maschietti e anche Alberto, con la supervisione della Pina, ottiene di farci una fotografia. Alfio, dopo il primo bacio, si rimette in fila e la bacia un'altra volta.

Angela viene nominata l'Arcangelo custode della Classe. Prima di entrare al Santuario si va ai bagni pubblici. Strategicamente in quello delle femminucce il custode è un maschietto e in quello dei maschietti una simpatica ragazza che, quando Alberto chiede ai compagni "chi ha bisogno di soldi", risponde prontamente "io"! Alfio, per premiarla della simpatia, la bacia.

Inizia la visita del Santuario di San Michele Arcangelo, si prosegue con una breve visita di Monte Sant'Angelo medioevale e con gli acquisti di souvenir, si mangia qualcosa e si parte in tutta fretta per Perugia con la consapevolezza di dover fare una tirata di 700 km, come erroneamente riportato nel programma preparato e distribuito da Claudio ad inizio gita. Strada facendo si fa strada - apprezzate la finezza linguistica - la consapevolezza che i km sono solo 500. Emanuela, in considerazione della svista sul chilometraggio, consiglia a Claudio di ripassare le addizioni e le tabelline.

Si telefona a Giovanni si cazzeggia ed iniziano i ringraziamenti.

Donatella ringrazia nuovamente Lamberto, poi perde di nuovo la chiavetta USB che viene ritrovata da Claudio che gliela riconsegna solo dopo che Donatella promette di fargli "tutto quello che ha fatto a Lamberto, basta che porti i TUC". La Chiara ringrazia tutti e dice che l'itinerario della gita del prossimo anno lo decide democraticamente lei, cioè si va dove vuole Claudio che era già stato in tutti i posti dove poi siamo andati nelle nostre gite post-diploma.

Si arriva a Perugia e Antonio compie dei riti propiziatori per essere arrivato a casa ed esprime la propria soddisfazione per la partecipazione.

 

[ Resoconto della gita fatto su incarico formale della presidente CHIARA. Integrate pure. Ciao Mauro ]

 

La Gravina e i Sassi di Matera, 01/06/2015

La V C in un ballo scatenato all'Hotel di Massafra, 31/05/2015

Monte Sant'Angelo, 02/06/2015

 


Cattedrale di San Michele Arcangelo, Caserta Vecchia

Grotta di San Michele Arcangelo, Monte Sant'Angelo, 2/6/2015


i TUC di Lamberto (e Donatella)


i "SASSI" di Matera, 01/05/2015


ARCANGELO SAN MICHELE

La gita ha avuto come meta finale il Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo sul Gargano (490), quale prosecuzione ideale della gita del 2014 a Torino e alla Sacra di San Michele (X secolo). Una sorta di "itinerario di Gerusalemme", che unisce in linea retta i principali santuari dedicati all'Arcangelo e che arriva al Monte Carmelo di Gerusalemme, passando per Mont Saint Michel in Normandia (X secolo) e per il Tempio di Sant'Angelo di Perugia (V secolo).

Ma la presenza di San Michele è fortissima anche negli altri posti meta della gita. A Matera statue di San Michele, oltre che nei Sassi, sono presenti nelle facciate delle chiese di S.Maria della Palomba, S.Domenico, S.Francesco da Paola e del Purgatorio. A Caserta Vecchia il Duomo (1113) è dedicato a San Michele Arcangelo.
 


San Michele Arcangelo, Matera


Itinerario di Gerusalemme (Santuari di San Michele Arcangelo):
 1) Skelling Michael [Irlanda], 2) St.Michael Mount [Cornovaglia],
 3) Mont Saint Michel [Normandia], 4) Sacra di San Michele [Piemonte],
 
5) Tempio di Sant'Angelo [Perugia], 6) Monte Sant'Angelo [Puglia],
 7) Monastero di San Michele [Isola di Symi - Grecia],
 8) Monte Carmelo di Gerusalemme [Alta Galilea]

NB: all'itinerario originario ho aggiunto il TEMPIO DI SANT'ANGELO di PERUGIA (V secolo), esattamente nella linea che unisce i vari siti.
(by Claudio Maccherani, 11/06/2014)


San Michele Arcangelo, Monte Sant'Angelo

  

 

 

by Claudio Maccherani, 2015