dal 2008 Mantova e Sabbioneta sono entrate a far parte della "World Heritage List - Patrimonio Mondiale dell'Umanità" UNESCO

Mantova e Sabbioneta rappresentano le due principali forme urbanistiche del Rinascimento: la trasformazione di una città esistente e la città di nuova fondazione, basata sul concetto di città ideale. Insieme, costituiscono due tappe significative della pianificazione territoriale e degli interventi urbanistici intrapresi dai Gonzaga nei loro domini - tra la prima metà del XIV secolo e i primi anni del XVIII secolo - e sono state riferimento per gran parte delle successive esperienze di costruzione delle città fino all’epoca moderna, giocando un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura del Rinascimento dentro e fuori l’Europa.

In entrambe le città i Gonzaga intesero realizzare gli ideali di città rinascimentale, ricercando la forma urbanistica perfetta che testimoniasse la grandezza della famiglia e chiamando per la loro costruzione alcuni dei maggiori artisti d’Italia: Leon Battista Alberti, Luca Fancelli, Andrea Mantegna e Giulio Romano a Mantova, Vicenzo Scamozzi e Bernardino Campi a Sabbioneta.

Mantova è uno straordinario esempio di trasformazione della città esistente, di origine etrusco-romana e modificata durante il Medioevo, che intervenne per opera dei Gonzaga tra il XV e il XVI secolo con opere di ingegneria idrogeologica e interventi urbani e architettonici raffinati. Da sempre è una città legata all’acqua e al periodo in cui fu libero Comune medievale risale la complessa e poderosa pianificazione idraulica di Alberto Pitentino (1187) che frammentò il corso del Mincio in quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore, Paiolo, quest’ultimo prosciugato a partire dal XVIII secolo.

Sabbioneta fu costruita come nuova città nella seconda metà del XVI secolo soppiantando un piccolo borgo medievale e, sotto gli ordini di un’unica persona, si trasformò in brevissimo tempo in piazzaforte all’avanguardia e raffinato centro culturale e architettonico.

La sua cinta muraria con pianta a forma di stella, la pianta a scacchiera delle vie e il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti contribuiscono a renderla uno dei migliori esempi di città ideale costruita in Europa. A Sabbioneta si trova uno dei gioielli della storia del teatro in Europa: il Teatro all’Antica costruito da Vincenzo Scamozzi, primo edificio teatrale realizzato in Italia con fabbrica originale e non come adattamento di sale o interni di palazzi preesistenti.

Sabbioneta fu costruita come nuova città nella seconda metà del XVI secolo soppiantando un piccolo borgo medievale e, sotto gli ordini di un’unica persona, si trasformò in brevissimo tempo in piazzaforte all’avanguardia e raffinato centro culturale e architettonico. La sua cinta muraria con pianta a forma di stella, la pianta a scacchiera delle vie e il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti contribuiscono a renderla uno dei migliori esempi di città ideale costruita in Europa.

 A Sabbioneta si trova uno dei gioielli della storia del teatro in Europa: il Teatro all’Antica costruito da Vincenzo Scamozzi, primo edificio teatrale realizzato in Italia con fabbrica originale e non come adattamento di sale o interni di palazzi preesistenti.

Sabbioneta, oltre che "Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO",  è tra "I Borghi più belli d'Italia" ed è "Bandiera Arancione Touring Club Italiano"


La settima gita della classe, dopo la fine del liceo (1974), organizzata da mauro Moca con il supporto morale di Claudio Maccherani, è a Mantova e Sabbioneta dal 4 al 5 giugno 2016. Il costo è di circa 160 euro a testa.

Programma. 4/6: partenza da Perugia alle 7, arrivo a Mantova, pranzo libero, escursione sul Mincio, visita guidata della città (centro, Palazzo Ducale), cena al ristorante "I Feudi", pernottamento presso l'Holtel "La Favorita"; 5/6 proseguimento visita guidata a Mantova (Palazzo Te) e visita guidata a Sabbioneta, pranzo libero, partenza per Perugia, cena libera, arrivo a Perugia alle 22.

Partecipano 15 "rincoglioniti" (i diplomati Honoris Causa rientrano nella categoria dei "rincoglioniti") + 4 "aggregati", per un totale di 19 "storditi": Bacelli Pina (e il marito Alberto), Carpano Chiara, Cecati Rossella (e il marito Alberto), Ceppitelli Rita, Maccherani Claudio, Masciolini Pierluigi (e la moglie Letizia), Matteucci Lambertio, Moca Mauro (e la moglie Teresa), Penci Rosella (e il marito Antonio), Siepi Donatella, Tosti Alfiero, Ughi Emanuela, Vincenti Milena, Cosi Margherita.

L'autobus è guidato dal fido autiere Boccioli Massimo che, avendo condotto eroicamente e pazientemente il postale anche alle gite di Lucca (2013) e Torino (2014), si è reso meritevole del "diploma" Honoris Causa.

 

Relazione della gita di Mauro Moca (con limitate integrazioni di Claudio)

 

«Anche quest'anno siamo partiti e ritornati. Appuntamento ore 6:45, arrivano tutti e 19 i partecipanti. Saluti e convenevoli, Mauro restituisce i soldi a Lamberto, Emanuela, Rosella e si sale sul postale e partenza. Vengono distribuiti i TUC ed il programma di viaggio.

L'organizzazione contesta a Chiara il mancato pagamento di tutto. Chiara non aveva purtroppo con se le ricevute dei versamenti, Dopo 5 giorni di trattative la Chiara accetta di firmare una cambiale (vedi sotto) miracolosamente e per puro caso comparsa tra le scartoffie dell'organizzazione a saldo e stralcio del suo debito. Mauro magnanimamente le concede un basso tasso di interesse: 2,3 (al giorno).

Chiara chiama al cellulare Giovanni che non risponde, poi riceve un messaggio con cui Giovanni le comunica la sua non partecipazione al pranzo di domenica. Chiara cancella il numero di Giovanni dal cellulare, delle telefonate della domenica mattina, dalla rubrica, dalla lista dei compagni di classe.

Sosta per caffè. Chiara aspetta che tutta la classe vada al bagno per offrire il caffè ai pochi rimasti della classe, guarda con insistenza pericolosa la Donatella che si è permessa di ordinare uno strano caffè con un costo eccessivo, superiore al normale.

(Claudio ora vado dal dottore, proseguo quanto torno)»

 

La relazione di cui sopra si è interrotta perché Mauro è dovuto andare dal dottore e vi è rimasto dal 6 giugno 2016 - data della prima parte della relazione - al 25 agosto 2016 - data della seconda parte. Che abbia qualche problema di salute? O sono io che ho perso la seconda parte? Comunque sia...

 

«Si risale sul postale ed il viaggio prosegue celermente per Mantova. Arriviamo intorno alle 11:30 in albergo e chi può prende posto nelle camere. Rita posa il suo sguardo su un baldo giovane dipendente dell'Hotel ed inizia a parlare con lui. Mauro finge di ignorare la scena, mentre Rossella chiede con fare ingenuo:

- Rita cosa fai?

- non vedi sto lavorando.

Si tralascia il proseguo della conversazione per non infrangere il segreto di ufficio. Mentre alcuni raggiungono un ristorante per i bolliti la maggior parte della classe parte per una mini crociera sul Mincio, corrompiamo la Signora della Biglietteria e ci facciamo fare un po' di sconto. Saliamo sul battello ed inizia la mini crociera. Il simpatico Capitano del battello parla di Mantova e illustra l'habitat fluviale, poi invita i croceristi ad acquistare un librettino esplicativo illustrato sul Mincio e Mantova, dal modesto costo di 1 euro. Chiara, naturalmente, non lo compera perché "tanto quello che c'è scritto lo ho già sentito dal Capitano". Chiara, l'unica che non ha acquistato il libretto, viene pubblicamente additata dal Capitano ed esposta al pubblico ludibrio dei compagni di classe e degli altri croceristi.

Si va a Palazzo Ducale dove c'è l'incontro con la guida, una preparatissima e gentile signora nata il 19/7/1945 di nome Anna Maria. Si sentono le prime GIUSTISSIME lamentele con l'organizzatore che a sua volta chiama e brontola con l'agenzia di viaggio. Si tralasciano per pubblica decenza i commenti di Lamberto che riesce a trovare qualcosa di buono in tutte secondo la nota teoria "basta che respirino".

Parte l'interessantissima visita del palazzo ducale poi proseguiamo in Cattedrale e veniamo abbandonati dalla guida in centro.

Alcuni gironzolano per la città, altri si siedono sulle scalette dei Duomo, altri ancora prendono un aperitivo in un bar della piazza dove iniziano interessanti discorsi sull'età della cameriera fino a quando la stessa ci comunica di avere 20 anni.

Claudio da all'autiere il numero del cellulare, ma si scorda di rispondere quando lui chiama per la cena, per cui siamo in 19 e non 20 (stamane ho provato a chiedere il rimborso della quota pranzo in agenzia). Il ristorante è decente, la cameriere gradevoli, le otto ragazze mantovane sedute vicino a noi carine, la compagnia ottima. Lamberto osserva come un ragazzo cerchi di concludere con una gentile signorina che aveva invitato a cena, mentre la stessa rivolgeva altrove il suo sguardo (commento: "non gliela da nemmeno se paga").

Pierluigi, per tutta la durata della cena, vede arrivare davanti a lui caraffe e caraffe di vino che gli vengono regolarmente soffiate. Non riesce a bere neanche un bicchiere di vino e stoicamente afferma che è "meglio così", "giusto volevo stare leggero".

La cena procede gradevolmente con un buon menù e alla fine le cameriere vengono invitate ad una foto di gruppo. Si esce dal locale e alcuni vivono la Mantova di notte, altri (tra cui lo scrivente stanco e non in perfetta forma) tornano in albergo. La Rita e la Chiara partono per un giro per Mantova, ma in albergo rientra solo la Chiara. E la Rita? Mistero. Le malelingue mormorano.

La mattina ci incontriamo a far colazione e mangiamo allegramente. Poi Claudio, Rita e Chiara vanno in camera di Pierluigi e Letizia a "pedalare" con una super cyclette che, non si capisce perché, si trova in camera loro. Dopo aver pedalato allegramente per qualche minuto, Claudio prova, con scarso successo, a corteggiare la signorina Mirta della reception chiedendole di scendere dalle scarpe per poter fare una foto con lei.

Salendo sull'autobus l'attenzione di molti viene rivolta alla vetrina di un negozio che espone diversi oggetti strani, tra i quali alcuni strani stivaloni con il tacco. Claudio dice "che strano negozio di scarpe", al che le ragazze - Donatella in primis - lo guardano con condiscendenza e, facendogli "pat-pat" sulla spalla lo informano che non si tratta di un negozio di scarpe, ma di un Sexy Shop. Diaboliche ragazze, ne sanno una più del diavolo!

Si parte per Palazzo Te dove incontriamo nuovamente la guida ed iniziamo la visita. Tra le varie sale c'è la "sala dei cavalli" - da parata, da passeggio, da guerra, etc. Lamberto inizia una disquisizione sui cavalli "da pompa". Rita si appoggia su una colonna facendo scattare l'allarme. Dopo aver capito che l'allarme scatta semplicemente quando si sfiorano le pareti, Rita comincia a toccare tutti i muri e fa suonare tutti gli allarmi. E ride di gusto. Beata innocenza!

Finita la visita, si parte per Sabbioneta, si viaggia verso Sabbioneta, si arriva a Sabbioneta. Giunti a Sabbioneta si va alla ricerca di un ristorante, ma con scarso successo in quanto la gentilezza degli osti lascia alquanto a desiderare. Arriva la nostra guida - con un po' di ritardo e non troppa voglia - e iniziamo la visita. Carina (la città). Dopo aver visitato Palazzo Ducale e il Teatro Reale, ci sediamo per prendere un gelato e comprare dei dolci.

Ripartiamo per Perugia e nel postale si dorme, si chiacchiera, ... Dopo estenuanti discussioni sulla data,viene stabilito di incontrarci il 24 giugno "chi c'è c'è" per una cena "riepilogativa" della gita appena trascorsa e "programmatrice" della prossima.

Claudio, che deve distribuire due Diplomi Honoris Causa (a Teresa e Antonio) si accorge che ne ha due copie di uno (quello di Antonio) e nessuna dell'altro (quello di Teresa). Tutti convengono - Claudio in primis - sul fatto che l'Alzheimer galoppi e si rimanda la consegna dei Diplomi alla cena del 24 giugno. Qualcuno fa notare che anche Massimo, il nostro "autiere", ha partecipato a tre gite e per questo ha i titoli per ricevere il Diploma. La classe decide, a furor di popolo, di attribuire anche a lui, in occasione della cena, il Diploma Honoris Causa della V C Liceo Scientifico "Galeazzo Alessi" maturità 1974.

Mauro dice che, dopo sette anni la prossima gita verrà organizzata dalla Chiara che accetta l'incarico. Dopo ampia discussione viene deciso, per il prossimo anno, di andare in Normandia e/o a Napoli e/o a Canicattì e/o a Parlesca e/o a Solfagnano e/o a Castel Rigone.

Cazzeggiando, cazzeggiando, arriviamo a Perugia verso le 23:00. Baci e abbracci e tutti a casa.»

 

 

Il comitato di presidenza (Claudio Maccherani, Mauro Moca e Alfio Tosti) ha conferito tre diplomi/attestati ad altrettanti partecipanti: a Teresa, Alberto e Massimo l'Iscrizione Honoris Causa alla 5 C per aver fatto TRE gite con la classe. DIPLOMI "Honoris Causa" 2016  ®

  

 

 

by Claudio Maccherani, 2016