LUCCA è stata
sicuramente territorio estruso, ma i reperti archeologici e i documenti
risalgono tutti al periodo romano. Nel 218 a C. ce ne parla Tito
Livio e nell' 89 a.C. diventa un municipium tanto importante da
accogliere nel 56 a. C. il triunvirato composto da Cesare , Pompeo e Crasso.
Lo sviluppo urbanistico della città romana è ancor oggi visibile
seguendo i tracciati del cardo e del decumanus e vedendo
Piazza dell'Anfiteatro.
Con le invasioni barbariche Lucca non perse la sua importanza sia perché
ben difesa , sia perché dal 570 circa, divenne sede del potere
longobardo e capitale della Tuscia. Nel 1162 diviene libero Comune. Dal
1342 al 1368 fu sotto la dominazione pisana. Dalla metà del 500 si
trasformò in una Repubblica aristocratica indipendente e, per mantenere
e difendere la sua libertas, si dotò di una poderosa cerchia di
mura (lunghe 4 km e 223 mt, alte 12 e larghe 30) costruita
tra il 1566 e il 1639, dotata di sei porte d'accesso. Da vedere la
Torre dell'Ora, Piazza dell'Anfiteatro, la Chiesa di San
Michele, la Cattedrale di San Martino (il Duomo con al suo
interno il Monumento Funebre a Ilaria del Carretto di Jacopo
della Quercia), Chiesa di San Frediano.
La
Certosa
di Pisa a CALCI
è un vasto complesso monumentale che sorge alle pendici del Monte
Pisano, fondato nel 1366 e ampliato tra il XVII e il XVIII secolo, che
si presenta oggi come uno splendido monumento barocco inserito in un
contesto paesaggistico fortemente suggestivo. Nel 1972 la Certosa,
abbandonata dai pochi monaci rimasti, divenne Museo Nazionale, mentre
nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo
e gratuito all’Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia
Naturale.
Il
Ponte
della Maddalena (o Ponte del Diavolo) di Borgo a Mozzano,
che ttraversa il fiume Serchio, fu costruito nell'XI secolo per volontà
della contessa Matilde di Canossa. Per la sua forma e per il suo arco
più alto, così ampio da sembrare quasi inumano, questa perla di
ingegneria è stato definito "Ponte del Diavolo". La leggenda racconta
che il Diavolo, evocato dal capomastro che era molto in ritardo con la
costruzione, lo edificò in una sola notte in cambio della prima anima
che avesse attraversato il ponte. Il capomastro, su consiglio del
parroco, vi fece passare un povero cane, un pastore maremmano, che fu
preso dal demonio infuriato e gettato nel Serchio, dove tuttora
giacerebbe pietrificato. |
La quarta gita della classe, dopo la fine del liceo (1974),
organizzata da Mauro Moca è a Lucca e San Gimignano
(e altri luoghi, da decidere) dal 18 al 19 maggio 2013. Il
costo è di circa 150 euro a testa.
Programma:
18/5 - partenza da Perugia alle 8, passaggio per Pisa (a prendere
Giovanni), arrivo a Lucca, pranzo (alla romana), visita guidata
della città, cena, pernottamento all'Hotel Napoleon di Lucca;
19/5 - visita alla mostra di Antonio Ligabue a Lucca, pranzo (alla
romana), partenza per San Gimignano e visita della città, rientro
a Perugia intorno alle 22.
Partecipano 15 "rincoglioniti" + 1 "aggregata", per un totale di 16
"storditi": Anticaglia Giovanni, Bacelli Pina, Carpano Chiara,
Ceppitelli Rita, Maccherani Claudio, Masciolini Pierluigi (e
moglie Letizia), Matteucci Lamberto, Meschini Luisa, Moca Mauro,
Nimbi Antonio [HC], Penci Rosella, Peruccaccia Alberto [HC],
Siepi Donatella, Tosti Alfiero e Ughi Emanuela.
(HC=Honoris Causa)
|
Relazione della gita di Mauro Moca (integrata, in corsivo, da
Claudio Maccherani)
Sollecitato in maniera
brutale da Claudio, anche quest'anno faccio la mia piccola relazione e/o
cronaca.
La mia giornata comincia
alle 6:15 e alle 7:15 ero in pasticceria a prendere i cornetti. Alle
7:40 sono all'appuntamento e vedo per prima Emanuela, poi tutti gli
altri. Eccezionalmente anche Claudio, picchiato brutalmente da Luisa,
arriva puntualmente. I cornetti forniti dall’organizzazione sono graditi
e, con puntualità quasi esasperante, si parte.
Giovanni, ispirato dalle divinità dell'Olimpo, pensa bene di staccare il
telefonino cosi non sente i compagni che, minacciati di pene corporali
dalla Chiara, che non lo chiama neppure sotto tortura perché è sabato
e lei telefona gratis solo la domenica, provano a chiamarlo.
La prima sosta è per placare gli istinti prostatici dei maschietti e per
consentire alle femminucce di marcare il territorio, alcuni approfittano
del bar per prendere caffè etc. Maschietti e femminucce disquisiscono
lungamente sull’arte della "palpazione" e qualcuno la mette in pratica.
Si riparte, la sosta successiva è a Pisa dove viene accolto a bordo
con ovazioni e squilli di trombetta il Dr.Ing. Giovanni Anticaglia che,
una volta sparita dalla vista l'auto della moglie, si spoglia degli
abiti di persona seria ed inizia subito a discutere con Claudio.
Mentre tutti si accalorano su dove andare, l'autiere propone di visitare
la Certosa di Calci. La proposta, provenendo da un esterno, viene
accettata senza discutere, si arriva ed inizia la visita guidata che si
rivela interessante. Quindi partiamo per Lucca, dove si mangia e si beve
e basta - purtroppo.
Ci fermiamo a mangiare e veniamo bastonati sul prezzo, ma sopportiamo
tutto con dignità
Arriviamo a
Lucca,
facciamo i primi 13 giri intorno alla rotonda dell’aereo,
impieghiamo 3 ore e 45 minuti per incontrare la giuda Silvia che,
sicuramente, aveva antenati teutonici, vedi SS e russi (nel senso di
Stakanov) che voleva farci vedere Lucca in 12 minuti esatti. Gli ululati
del tipo: "aspetta", "calma", "ma dove vai?" la convincono a dilatare la
durata della visita a circa 3 ore.
Durante la visita guidata, per mantenere viva la tradizione, si perde
Claudio. Viene ritrovato davanti al Duomo mentre cercava di
piazzare i sassi che aveva acquistato alla Certosa di Calci. Questa è
la versione ufficiale. La verità è che a perdersi è stata la guida e
l’intero gruppo tranne Claudio che, ritrovati i dispersi davanti al
Duomo mentre chiedevano ai passanti dove fossero, li ha amorevolmente
condotti nella prosecuzione della visita alla città.
Al termine della visita, dopo aver girato 16 volte intorno alla
rotonda dell'aereo, arriviamo in albergo - Hotel Napoleon - e prendiamo
possesso delle camere. Alfio, Mauro e Claudio hanno quella più bella,
con la terrazza panoramica più bella della terrazza panoramica di Chiara
e Rita, ma su questo le opinioni non concordano.
Dopo
esserci sistemati e rinfrescati usciamo per cena, facciamo altri 6 giri
intorno alla rotonda dell’aereo prima di trovare la direzione giusta e
finalmente arriviamo alle mura di Lucca.
Dopo aver cercato invano alcuni ristoranti, riusciamo a prenotare alla
"Trattoria da Giulio" gestita da una tal Sig.ra Marilena, di piacevole
aspetto. Veniamo serviti con celerità ed omaggiati di grappa e
limoncello che Mauro riesce a farci offrire dalla Sig.ra Marilena e
che ci costano il raddoppio del prezzo della cena. Alla fine della
serata vengono distribuiti i diplomi, uno a Chiara e uno a Letizia che,
signorilmente, evita di uccidere Claudio che ha sbagliato il suo luogo
di nascita e la sua data di nascita anticipandola di appena sette anni.
Dopo altri 4 giri intorno alla rotonda dell’aereo, riusciamo a
ritornare in Hotel.
C'è chi va a
letto, chi guarda Maria De Filippi (Chiara), chi si ferma fuori a
controllare la Lucca notturna, ma tutti, tranne una, temono una cosa che
inevitabilmente si verificherà l'indomani, che è domenica.
E puntualmente domenica mattina alle 6 la Chiara fa la prima telefonata,
alle 6:15 la Chiara fa la seconda telefonata, alle 8:10 la donna delle
pulizie trova 15 cellulari in terra e cerca di riportarli ai legittimi
proprietari.
Facciamo colazione e partiamo per andare alla mostra di Ligabue.
Dopo 18 giri intorno alla rotonda dell’aereo riusciamo ad arrivare a
Lucca e da Ligabue. Dopo la mostra, al fine di accontentare il
gentil sesso, si consente una visita al mercatino. I pranzi sono
separati. Poi si riparte, ma per dove?
Mentre il postale gira 4.857 volte intorno all'aereo della rotonda si
discute su dove andare, stando bene attenti a non pronunciare alcuna
parola che termini per "ini" che subito farebbe scatta l’automatismo
innato di Lamberto che immancabilmente chiede quanti …(censura).
Dopo
democratica discussione con largo uso spranghe e coltelli si decide di
non andare al Ponte del Diavolo, proposto da Claudio, ma direttamente a
San Galgano, su pressante richiesta di Luisa che insiste per recarvisi e
poter così collaudare nel fango le sue scarpette nuove con i
brillantini. Dopo 23 giri intorno alla rotonda dell’aereo il postale
riesce a prendere la direzione di Pisa, dove si dovrà scaricare
Giovanni. A questo punto si fa strada la consapevolezza che con questa
decisione si dovrà, appunto, "scaricare
Giovanni" e repentinamente si riconsidera l’ipotesi del Ponte del
Diavolo (che sta esattamente dalla parte opposta)
e si decide di andarci, decisione che è accolta da un lungo applauso
liberatorio e da abbracci a Giovanni che non sarà più abbandonato.
Massimo, il nostro stoico e paziente autista, gira l’autobus e ci
dirigiamo al Ponte del Diavolo. Dopo 55 giri intorno alla rotonda
dell’aereo arriviamo finalmente al Ponte della Maddalena (o
Ponte del Diavolo), a
Borgo a Mozzano,
in provincia di Lucca.
Terminata la visita, si accompagna Giovanni a casa. In autobus Chiara
vuole convincere tutti a fare la prossima gita, quella dei 40 anni dal
diploma, all’estero, di tre o quattro giorni. E non sente ragioni,
argomenta e sostiene e sottolinea che non ci sono problemi e che al
limite basterebbe portare le relative mogli e/o mariti. All’obiezione di
Claudio - "ma tuo marito Geo non è mai venuto e non vuole venire
in gita" - ammutolisce. Immediatamente quei "senza
scrupoli" di Giovanni e Lamberto ne approfittano e ogni volta che
Chiara prova a riprendere la parola la silenziano sussurrando
subdolamente "Geo, Geo, Geo…".
Dopo 5.487.428 giri intorno al fantomatico aereo arriviamo a Pisa,
scarichiamo Giovanni e facciamo 19 telefonate a casa sua, a sua
figlia, a sua moglie, a tre o quattro altre pisane a caso fino a che non
siamo sicuri che non si è perso e che è riuscito a trovare la strada di
casa.
Sollevati, continuiamo per San Galgano, San Gimignano, San Gettulio,
San Giuda, San Costanzo. Massimo imposta sul navigatore l’itinerario
per San Galgano e arriviamo a
San Gimignano
(prodigi della scienza satellitare!). Visitiamo questa
piccola cittadina in 45 minuti, poi stremati riprendiamo il postale e
partiamo in direzione di Perugia.
Provata dal viaggio, ma mai doma, la Chiara decide che la gita del
prossimo anno venga effettuata tra il 01/01/2014 ed il 31/12/2014 e che
la località prescelta sia tra il Polo Nord ed il Polo Sud. Per evitare
di trascorrere dei periodi al carcere circondariale di Capanne, la
restante parte della classe tollera tali esternazioni.
Una considerazione: a due di noi, Alfiero e Mauro, senza fare nomi, è
stato impedito di usufruire del bagno della camera, si ignorano i
motivi, buona notte.
biglietto di
ingresso alla Certosa di Pisa a Calci |
biglietto di
ingresso alla statua di Ilaria Del Carretto |
biglietto di
ingresso alla mostra di Ligabue |
Trattoria Da
Giulio |
gruppo gita V
C (meno Alfio che fa la foto e Giovanni che è a Pisa) |
Hotel Napoleon
- tassa di soggiorno e di utilizzazione WC |
San Gimignano,
Nottilucente 2013
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