L'ISOLA d'ELBA è la maggiore dell’Arcipelago Toscano (223,5 km2), e la più estesa d’Italia dopo la Sicilia e la Sardegna, a 10 km dal continente, da cui la separa il Canale di Piombino. Ha aspetto montuoso (Monte Capanne, 1018 m), con coste molto frastagliate (sviluppo 118 km), ricche di golfi e promontori. Intorno alle masse gneissiche di Monte Calamita e Monte Serra si trovano i vecchi giacimenti di ferro dell’isola. La popolazione è distribuiti negli 8 comuni di Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro (già Porto Longone), Portoferraio, Rio nell’Elba e Rio Marina. La maggiore ricchezza dell’isola nei tempi passati (miniere di ferro) è ora in via di esaurimento. Molto pregiati i vini (aleatico), sviluppata la coltura dell’olivo. Principale attività economica è il turismo.
Il passaggio dell’uomo preistorico è attestato nell’isola da industria musteriana e del Paleolitico superiore, ceramica e bronzi. Con l’età del Ferro iniziò l’intenso sfruttamento dei giacimenti di questo minerale. L’Elba, abitata probabilmente dai Liguri, fu occupata poi dagli Etruschi di Populonia, e alla metà del V secolo a.C. dai Siracusani. L’estrazione del ferro fu attiva in tutta l’antichità. In età romana l’Elba decadde. Nell’alto Medioevo appartenne ai Longobardi di Toscana e dall’XI secolo ai Pisani che dovettero difenderla dai Saraceni e quindi dai Genovesi che nel 1284 se ne impadronirono, in seguito alla battaglia della Meloria; ma poi dovettero ancora riconoscerne il dominio a Pisa nel 1309. Nel 1399 l’isola entrò a far parte, con Pianosa e Montecristo, del principato di Piombino, allora costituito per gli Appiano. Nel 1534 e negli anni successivi subì le scorrerie di Khair ad-Dīn Barbarossa, finché Cosimo I ottenne da Filippo II di Spagna il possesso di Portoferraio da lui eretto in fortezza. L’isola fu poi disputata tra Spagnoli e Francesi e durante la guerra di Successione spagnola tra Imperiali e Borbone di Spagna. Occupata nel 1796 dagli Inglesi, nel 1799 dai Francesi, dopo la pace di Amiens (1802) l’Elba rimase alla Francia che la incorporò alla Toscana (1809). Nel 1814 fu dominio indipendente e residenza di Napoleone Bonaparte, che cercò di svilupparne le attività industriali e agricole. Con il trattato di Vienna l’Elba fu riunita al Granducato di Toscana e, in seguito a plebiscito (1860), al Regno d’Italia. [tratto dall'Enciclopedia Treccani]


La nona gita della classe, dopo la fine del liceo (1974), come sempre organizzata da Mauro Moca con il supporto morale di Claudio Maccherani, è all'Isola d'Elba dal 2 al 3 giugno 2018. Il costo è di 135 euro (più il costo del "postale", che fa 200 euro a testa).

Programma. 2/6: partenza da Perugia alle 6, arrivo a Piombino alle 9, imbarco per l'Isola d'Elba, pranzo libero, incontro con la guida, visita di Porto Azzurro, prosecuzione per Marina di Campo, Procchio, Isolotto della Marina e arrivo a Marciana Marina, all'hotel "La conchiglia". Visita di Marciana Marina, cena e pernottamento; 3/6: colazione in hotel, incontro con la guida, visita di Portoferraio e della "Villa dei Mulini", residenza invernale di Napoleone. Pranzo libero, poi imbarco a Portofferraio per Piombino e rientro a Perugia con sosta per cena al sacco.

Partecipano 17 "rincoglioniti" (i diplomati Honoris Causa rientrano nella categoria dei "rincoglioniti") + 2 "aggregati", per un totale di 19 "storditi": Bacelli Pina (e il marito Alberto), Carpano Chiara, Cecati Rossella (e il marito Antonio), Ceppitelli Rita, Masciolini Pierluigi (e la moglie Letizia), Lamberto Matteucci, Moca Mauro (e la moglie Teresa), Penci Rosella (e il marito Antonio), Tosti Alfiero (e la moglie Eliane), Ughi Emanuela, Claudio Maccherani. A Piombino si aggregano alla compagnia Giovanni Anticaglia (e la moglie Giulietta).


Piombino: Mauro, Lamberto, Brunino, Claudio, Giovanni


cartina dell'Isola d'Elba

Relazione della gita di Claudio Maccherani (questa volta Mauro ha fatto il lavativo!)

 

Il fido (più o meno) autiere Boccioli Massimo all'ultimo momento da forfait perché il suo postale è in attesa di un pezzo di ricambio che non arriva e viene  sostituito da una vettura Paliani Tour (sempre del Gruppo Sulga).

Appuntamento alle 6 meno un quarto e partenza alle 6. Tutti presenti - si fa per dire - ci si avvia, approfittando dei sedili dell'autobus per dormire fingendosi pensierosi. Prima sosta al Bar La Carpineta, dove siamo preceduti da un altro gruppo di "anziani" con i quali disputiamo caffè e bagno. Ripartiamo e ci dirigiamo verso Piombino, perdendoci ripetutamente. Al porto di Piombino ci aspettano Giovanni e Giulietta, che si uniscono al gruppo, e ci raggiunge BRUNINO, il cuginone di Claudio che già nell'estate del 1974 aveva ospitato a cena e scorrazzato in barca una banda di sciagurati studenti appena diplomati: Claudio, Mauro, Giovanni, Lamberto, Pio. Quando Claudio gli ha telefonato dicendo che stavamo per arrivare a Piombino, ha lasciato la barca che stava tirando a terra per manutenzione ed è venuto al porto dichiarando all'ingresso di dover riparare una pompa rotta e, visto il suo abbigliamento da "lavoratore" vero, è entrato senza problemi. Baci, abbracci e foto [si veda relativa pagina sull'estate 1974 a Piombino »].

Quindi ci si imbarca sul traghetto e si arriva a Portoferraio, dove ci aspetta la nostra guida, giovane e carina, Giulia, che ci accompagnerà per i due giorni di permanenza all'Elba. Si va in autobus fino a Marciano Marina dove, dopo aver preso possesso delle rispettive camere all'Hotel La Conchiglia, si pranza e si festeggia il 75° anniversario di matrimonio di Rossella e Antonio (ma forse era il 76°, non si sa, non si ricordano più).

Pomeriggio e sera a spasso per Marciano Marina, a guardare con bramosia il profumo "Acqua dell'Elba", che però nessuno si azzarda ad acquistare: il mutuo  a tasso fisso occorrente per la bisogna è troppo oneroso.

Poi in giro per le strade dell'isola, tra mare, colline e bei paesi arroccati o spiaggiati. Cena all'hotel e pernottamento. Lamberto, vista la disposizione delle camere tutte comunicanti esternamente, tenta di insidiare Letizia, ma sbaglia finestra e si trova di fronte un nerone del Burundi che lo insegue per una mezz'ora fino a quando Claudio, mosso a compassione, non lo riammette in camera.

Il giorno dopo di buon'ora, dopo colazione, si parte in pullman per l'appuntamento con Giulia che viene caricata lungo la strada verso Porto Azzurro. Dibattito e votazione su cosa fare: seguire il programma e visitare la residenza di Napoleone o andare a vedere "La piccola miniera", con tanto di trenino e lecca-lecca per tutti. Naturalmente la "Miniera" ha la meglio e si va a visitare questa ricostruzione del passato minerario dell'isola che dagli Etruschi giunge ai giorni nostri. Malgrado l'evidente antipatia di un individuo che sta alla cassa, la visita è piacevole e gli anziani bamboccioni si divertono sul trenino che passa per gallerie ricostruite ad uso turistico. Poi al museo della "Piccola miniera", dove Giulia ci mostra degli stupendi plastici con macchinari elettrici - una volta perfettamente funzionanti - che riproducono l'attività lavorativa della miniera. Sono opera di suo nonno, ma sono fermi e al momento, non sembra esserci alcuno in grado di riattivarli.

Il pranzo - eccellente - è al Delfino Verde, poi giro per Porto Azzurro con assemblee plenarie per decidere cosa Lamberto avrebbe dovuto portare ad Anna, con ancora dibattiti, discussioni, liti e votazioni a non finire. Infine ci si imbarca sul postale che ci porta a Portoferraio, da qui sul traghetto, si sbarca a Piombino e ci si avvia verso Perugia. Prima di Siena grosso ingorgo sulla SS223. Si decide di lasciare la superstrada e prendere la viabilità locale, perdendoci tra magnifici paesaggi sospesi nel tempo. Arriviamo a Perugia alle 22:00.


 Marciano Marina, "La conchiglia", gruppo V C


Marciano Marina, le "ragazze" della V C


 75° di matrimonio di Rossella e Antonio (+Mauro)


per le strade dell'Isola d'Elba


"La piccola miniera", plastico del nonno di Giulia


"persi nella bellezza"

  

 

 

by Claudio Maccherani, 2018