dal 1995 il centro storico di Ferrara è entrato a far parte della "World Heritage List - Patrimonio Mondiale dell'Umanità" UNESCO

Ferrara fu la prima città rinascimentale ad essere sviluppata secondo un complesso piano urbanistico che dava la precedenza ad una disposizione armoniosa della prospettive urbane piuttosto che alla bellezza dei singoli edifici. La città raggiunse i vertici dell'architettura e del prestigio rinascimentale con il dominio della famiglia d'Este.

Gli Estensi, che fecero di Ferrara la propria corte, consideravano la disposizione urbana interna alla prima cinta di mura difensive inadatta a rappresentare la propria grandezza e il proprio predominio sul territorio. Per questo decisero di intervenire radicalmente sull’assetto della città, mutandone struttura e aspetto e inventando il concetto di “piano regolatore”. In questo modo dettero vita ad una serie di progetti urbanistici mai realizzati prima, il più importante dei quali fu l'Addizione Erculea di Biagio Rossetti, alla fine del 15° secolo, basato sul concetto di prospettiva, che consiste nel bilanciare i principi umanistici legati alla forma e al volume in architettura con lo spazio aperto, i bisogni della città e le tradizioni locali. Tra il XIV e il XVI secolo la famiglia d’Este intraprese il recupero di terreni estensivi e alcuni progetti edilizi che dettero all’area del delta del Po un caratteristico collegamento con Ferrara. Le trasformazioni della campagna intorno alla città, oltre alla creazione di nuovi canali e strade, inclusero l’istituzione di “castalderie”, grandi tenute agricole dotate di palazzi di pregio e ampi giardini collegate alla città attraverso il fitto reticolo di vie d’acqua fra loro comunicanti che si ramificava nel bacini del basso Po,e la costruzione di una rete di residenze nobiliari conosciute come “delizie estensi”. Queste “delizie”, ossia palazzi, ville e padiglioni destinati a rappresentare luoghi di svago e divertimento, erano celebrati per le loro qualità ambientali ed architettoniche e per essere lo specchio del potere e teatro di magnificenze della “familia principis”.

La storia della città rinascimentale di Ferrara è strattamente legata alla famiglia degli Estensi, che ne fece una capitale conosciuta a livello internazionale e la rese per due secoli alla pari con città come Firenze e Venezia o con le grandi corti di Francia e Spagna.


 

La seconda gita della classe, dopo la fine del liceo (1974), organizzata da mauro Moca con il supporto morale di Giovanni Anticaglia, è a Ferrara, Cesena e San Leo dal 28 al 29 maggio 2011. Il costo è di 160 euro a testa.

Programma. 28/5: partenza da Perugia alle 6, arrivo a Ferrara e visita della città (centro, Cattedrale, Castello Estense, Palazzo dei Diamanti, quartiere ebraico, pranzo libero), la sera partenza per Igea Marina, cena in albergo, giro serale; 29/5: colazione, partenza per Cesena, visita della Biblioteca Malatestiana, rientro a Igea Marina, pranzo su ristorantino nella spiaggia a base di pesce, partenza per San Leo, visita del castello, ritorno, arrivo a Perugia alle 22.

Partecipano 13 "rincoglioniti" + 3 "aggregati", per un totale di 16 "storditi": Bacelli Pina (e il marito Alberto), Carpano Chiara, Cecati Rossella, Ceppitelli Rita, Giulietti Carlo, Giulietti Claudio, Maccherani Claudio, Magnanini Fabiana, Masciolini Pierluigi (e la moglie Letizia), Moca Mauro, Penci Rosella (e il marito Antonio), Tosti Alfiero, Ughi Emanuela.
Lamberto non può partecipare perché gli fa male la schiena. Giovanni non può partecipare perché gli fa male il culetto, Pio non partecipa perché è disperso nei boschi di Preggio, Donatella non partecipa perché è "a caccia" ad un convegno a Ibiza e Luisa, pur avendo pagato la caparra, non partecipa perché la mattina della partenza non è riuscita ad aprire la serratura del portocino di casa.
Rita, nonostante sia claudicante e stampello-munita, partecipa alla gita. Così, questa volta, non ci manca proprio nulla: abbiamo anche l'handicap.


discoteca Mito di Igea Marina


1 - foto GITA Ferrara-Cesena-San Leo

 

2 - foto GITA Ferrara-Cesena (Rossella)


biglietto Biblioteca Malatestiana

bar "Cafè del Mar" di Igea Marina

Relazione della gita, Mauro Moca

 

Appuntamento ore 6:05 mini metrò. Presenti tutti , la Luisa telefona a Claudio che sta male e non può venire per cui partenti 16; assenti giustificati Giovanni, Lamberto, Luisa. Di Pio si sono perse le tracce, pare che corra braccato dai lupi per le colline che circondano il lago. Mauro illustra le previsioni metereologiche, ma viene guardato da tutti (Chiara) con diffidenza perché afferma che il tempo sarà bello e le temperature dolci.

Ore 7:07 il postale parte per destinazione Ferrara la Rita prende possesso del suo sedile che a volte condividerà con qualche compagno al fine di chiacchierare un po'. Le prime 4 ore di viaggio proseguono tranquillamente, l'autista viene invitato con scarso successo ad andare più forte. Arrivo a Ferrara, dove Masciolini, dopo aver letto durante il viaggio 4 quotidiani, 2 periodici, tre giornali porno, inizia la disperata ricerca di un ristorante, ignorato dalla moglie e dal resto della classe.

Per il pranzo la classe sceglie mete diverse. Alcuni affrontano con successo i tortelli con la zucca, il sangiovese. Alle 14:30 c'è l'appuntamento con la guida che ci illustra le bellezze della città. Nel cortile del Castello Estense tre turiste francesi decidono di allietare la vista dei gitanti di sesso maschile, durante un tentativo di foto ad una gentile signorina, per puro caso la più gradevole delle tre, una folata di vento fa alzare la gonna, la guida viene parzialmente ignorata ed inizia una accanita discussione sulla biancheria intima di tale pulzella, alcuni fanno riti propiziatori ad Eolo affinché rinforzi le folate di vento ma senza successo.

Emanuela fa una dotta dissertazione su dove si gestiscono le palle delle catapulte ed Alfio da prova della sua forza erculea sollevandone una, tale sforzo gli impedirà di tentare un assalto alla cameriera polacca e di partecipare al ballo notturno in discoteca.

Viene visitato il ghetto ebraico, i "gemellini" fotografano, chiedono, si assentano 10 minuti e ritornano con taniche di benzina, bombe a mano, mitra, carri armati e il resto della classe non comprende tale comportamento, che viene tuttavia tollerato.

Alle 17:45 si parte per Igea Marina, si arriva intorno alle 19:45, la direzione dell'albergo smista nelle camere i partecipanti alla gita. In alcune camere vengono sorteggiati i posti letto, poi alle 20 e trenta si cena. Il personale è composto da 4 cameriere, una rumena e tre polacche di cui una perennemente incazzata. Dopo cena si esce per vedere dove si andrà a mangiare il pesce la domenica a pranzo.

Durante il ritorno Chiara, Fabiana, Rita, Rossella, Claudio e Mauro, presi da un raptus, decidono di andare a ballare. Mauro contratta sui biglietti e riesce ad ottenere uno sconto (3 euro a testa) facendo pagare la stampella e non la Rita. Alle 11 Rita e Chiara ritornano in albergo. Fabiana, Rossella, Mauro e Claudio ballano fino alle 24 poi stremati, i maschietti , sbagliano l'uscita 4 volte. Guidati dal gentil sesso riescono ad uscire e tutti ritornano in albergo.

Viene data la buona notte alla Chiara che sfoggia il suo nuovo pigiamino rosa. La notte procede senza incidenti, alle 6:30 Carlo, Claudio, Alfio (buon ultimo), Claudio e Mauro si alzano e fanno colazione. Alfio si fa spiegare fino alla tachicardia da tutte le cameriere come si prepara il caffè, dopo 10 caffè viene staccato dalla macchinetta e portato via di peso, si sfogherà andando a svegliare la Chiara.

La camera che ospita Rossella, Rita, Chiara ed Emanuela viene perquisita alla ricerca di eventuali intrusi, ma non si trova nessuno.

Alle 10:30 partenza per Cesena muniti del cartello della classe, Claudio che ha deliziato per tutta la gita i "gemellini" con i sui antenati con il suo albero genealogico che rivela, con sommo stupore di tutti, antenati di pura razza ariana, prende il cartello, non paga come "professore accompagnatore", ottiene la riduzione del biglietto a 4 euro per tutti gli altri e inizia la visita alla Biblioteca Malatestiana. Quindi si torna a Igea Marina.

Durante la gita la Chiara telefona  - con il telefono di Mauro - 456 volte alla Benestante per informarla di tutti i passaggi.

Pranzo: viene miracolosamente trattenuto Masciolini che voleva picchiare la cameriera perché non era stato servito per primo. Il pranzo comunque va bene.

Ore 16:30 si parte per San Leo dopo aver fatto una foto ricordo con Sara, impiegata nella reception dell'albergo, cui viene offerto da tutti i maschietti un nuovo lavoro. A San Leo, dopo aver rischiato una multa perché pretendevamo di entrare nella rocca con il postale, facciamo una lunga passeggiata in salita per arrivare alla rocca.

Masciolini si ferma a metà strada a mangiare la pizza che si era fatto incartare al ristorante. Si visita la Rocca. Per pagare meno Claudio che rivela oltre agli antenati di pura razza, anche qualche avo proveniente dalla terra promessa (gruppo minimo 18 persone) assolda tre ragazze di Bassano del Grappa e le spaccia per nipoti di Mubarak, così si fa fare uno sconto di 2 euro.

Si esce dal castello, si risale sul postale e si decide che, ogni anno, si farà la gita l'ultimo sabato e domenica di maggio. Prendete appunti che la prossima meta sarà a sud di Sesto Calende, ridente cittadina a 7 km dal confine svizzero, e che il 26 giugno ci vediamo al lago Trasimeno dalla Pina.

Alle 21:50 il postale ci lascia dove ci ha preso - a Pian di Massiano - e si torna tutti a casa.


 Castello Estense, Ferrara

 Biblioteca Malatestiana di Cesena

 Museo Civico della Fortezza di San Leo
 

  

 

 

by Claudio Maccherani, 2012