escursione all'EREMO di SANTA MARIA in BELVERDE e CETONA - 17 luglio 2011

( Alfio, Eliane, Claudio, Vera, Doris, Mauro, Teresa, Carlo, Milena, Margherita, Paola - 51 foto di Claudio Maccherani)

L’Eremo francescano di Santa Maria in Belverde di Cetona, fondato nel 1367 da Niccolò dei conti di Corbara, è composto da tre oratori in onore della Trinità (quello inferiore dedicato alla Beata Vergine Maria, quello centrale sovrastante dedicato a Cristo Salvatore  e quello superiore dedicato a Maria Maddalena) tutti ricoperti di affreschi "giotteschi" discretamente conservati e molto interessanti, attribuiti a Cola Petruccioli, Pietro di Puccio, Andrea di Giovanni e al "Quarto Maestro di Belverde".

Nella cappella inferiore, dedicata a Maria [Oratorio della Beata Vergine], molto interessante è la "Madonna allattante" (Cola Petruccioli) con Gesù attaccato al capezzolo del seno nudo di Maria. Nella cappella superiore, dedicata a Gesù [Oratorio del Salvatore], c’è il ciclo della vita e  passione di Cristo. Qui, tra gli altri, il notevole affresco del "Battesimo di Cristo" (Piero di Puccio) in cui Gesù compare nudo e asessuato e Giovanni Battista sembra un energumeno spiritato.

Nell’attigua cappella, dedicata a Maria Maddalena [Oratorio della Maddalena], gli affreschi più "intriganti" (tutti di Andrea di Giovanni): uno è l’«Arrivo della Maddalena a Marsiglia», gli altri due sono l’«Abbandono della Principessa» e il «Ritrovamento della Principessa». In tali due affreschi è raffigurata Maddalena con una "bambina" in braccio. Alla mia richiesta di informazioni circa la bambina, la nostra guida ci ha detto che forse si tratta della figlia del committente o, secondo alcuni - come sostenuto nel romanzo "Il codice da Vinci" di Dan Brown, N.d.R. - del "frutto della passione di Gesù con Maddalena".

Interessante notare come i frati francescani committenti, nel 1400, abbiano ritenuto di dedicare una intera cappella alla Maddalena e abbiano voluto rappresentarla con una bambina (la figlia sua e di Gesù?) in braccio. L'unica pubblicazione che ho trovato sulla Chiesa di Santa Maria in Belverde è "Gli affreschi di Belverde" di Enzo Carli, EDAM Firenze, 1977. Interessante notare che alle due chiese dedicate alla Madonna e al Cristo se ne unisce una terza dedicata alla Maddalena in un'originale "Trinità" al femminile intimamente legata al Cristo: la madre, la sposa, la figlia.

Il Romitorio, in posizione molto panoramica, è immerso in un bosco alle falde del Monte Cetona ed è contiguo alle grotte di travertino, abitate nel Paleolitico  medio dall’uomo di Neandertal, parte del Parco Archeologico Naturalistico di Belverde che comprende anche un Museo della Preistoria del Monte Cetona e un Archeodromo con ricostruzioni di capanne, utensili, forni e altri ambienti preistorici.

A poca distanza, inserito in una suggestiva cornice naturale, c'è il Convento di San Francesco (edificato nel 1212) sovrastato da un pianoro conosciuto come "Salto del diavolo", legato alla leggenda francescana. Il convento ospita attualmente (2011) la comunità "Mondo X" per il recupero dei tossicodipendenti ed ha in gestione il Romitorio di Santa Maria in Belverde; sono i ragazzi della comunità che accompagnano i visitatori alla scoperta di questo suggestivo Eremo e dei suoi splendidi affreschi.

Una "chicca" è anche Cetona, inserito a pieno titolo nella lista dei "Borghi più belli d'Italia".


"Gli affreschi di Belverde"
Enzo Carli
EDAM, Firenze, 1977

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Santa Maria in Belverde, 11/2016
Il Sentiero degli Elfi, 2/12/2016 [9'37]

  
 by Claudio Maccherani, 2012