Auguri di Buon Anno alla prof.ssa SYLVIE GIOVINALI
Chiara, Claudio, Pina, Rita e Rossella - 3 gennaio 2014 (23 foto di Claudio Maccherani)

 
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Nel corso del quarto anno di liceo (a.s. 1972/1973), a scuola iniziata, la prof.ssa Sylvie Giovinali viene trasferita al Liceo di Marsciano. Tutta la sezione C, dove la professoressa insegna dal Paleolitico Superiore, si ribella al trasferimento della stimata professoressa, popolare per le sue valutazioni che vanno dallo 0+ al 2= (quando si è studiato) e per i suoi "ceffoni con il salto" (schiaffoni vibrati a studenti alti più di un metro e ottanta spiccando un atletico salto di quaranta o cinquanta centimetri). La classe 4 C (la nostra, che l'anno successivo diventerà la 5 C 1974) partecipa appassionatamente alla protesta perché non vuole perdere l'accompagnatrice "ufficiale" di tutte le sue gite (in 2º ufficialmente in Val D'Aosta - ufficiosamente in SVIZZERA -, in 3º ufficialmente a Genova - ufficiosamente in FRANCIA -, in 4º PRAGA, in 5º - nonostante il trasferimento - a BUDAPEST). E non vuole rinunciare agli 0+, agli 1-, ai compiti di recupero, ai ceffoni a ripetizione.

Qui di seguito viene riportato un articolo uscito su un quotidiano nazionale - probabilmente La Nazione - nel 1973, anno della protesta e dell'occupazione.

Gli studenti dello Scientifico saranno ricevuti al ministero

 Oggi e domani sciopero - All'Alessi si contesta il trasferimento di una insegnante di francese - L'incontro a Roma si svolgerà venerdì prossimo

 

Gli studenti del corso C del liceo scientifico hanno raggiunto parzialmente il loro scopo: saranno ricevuti venerdì mattina al ministero da uno dei funzionari competenti, il dottor Lebore.
In quell'occasione si parlerà delle ragioni che li hanno spinti all'agitazione, e cioè del trasferimento dell'insegnante di francese. professoressa Silvia Gíovenali. La delegazione dei liceali sarà accompagnata dal preside dell'« Alessi », professor Montagnini.

 

La notizia, i ragazzi l'hanno ricevuta ieri mattina mentre i vari rappresentanti di classe tenevano un'assemblea, nel corso della quale doveva essere presa una decisione in merito al modo con cui portare avanti lo sciopero nei prossimi giorni. Infatti, poco prima, al termine di un'assemblea generale, gli studenti avevano deliberato (quasi unanimemente) di scendere in sciopero in attesa che il provveditore comunicasse loro la data dell'incontro al ministero. Proprio per forzare i tempi si era deciso di proseguire l'agitazione. Poi la notizia che l'appuntamento al ministero era stato fissato.
Oggi, comunque (e anche nei prossimi giorni) gli studenti diserteranno le aule dello scientifico ugualmente.
L'assemblea generale di cui s'è detto è stata particolarmente animata. Diversissime fra loro le tesi sostenute dai liceali. C'era chi intendeva proseguire la protesta in maniera drastica (occupazione a tempo indeterminato) e chi invece propendeva per una forma meno appariscente di agitazione: lo sciopero. Alla fine aveva prevalso proprio questa tesi. Al momento della votazione, pochi erano i dissidenti.

 

Poi ancora un'altra assemblea: questa volta aperta solamente ai rappresentanti di classe.
Si doveva organizzare lo sciopero: quindi la comunicazione dell'incontro fissato per venerdì. Lo scopo è quindi in parte raggiunto.
Ora potranno far presente al funzionario con il quale verranno messi in contatto i perché della loro protesta. E sperare anche che il provvedimento contro il quale si sono battuti venga disapplicato. Come si ricorderà i ragazzi intendono manifestare contro il trasferimento dell'insegnante di francese che, per motivi burocratici, è stata incaricata attualmente alla cattedra della sezione distaccata del liceo a Marsciano. I liceali non intendono privarsi di quella che da tanti anni è stata la loro professoressa. E pensano ancora di essere in tempo.
Nello stesso momento (oltre al caso particolare) contestano anche la burocrazia che fa sì che molti insegnanti vengano trasferiti da un istituto all'altro a stagione scolastica iniziata.

                            [ "La Nazione", xx/xx/1973 ]

  

 

 

by Claudio Maccherani, 2012