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Negli
anni 70 una delle novità introdotte dal "Maggio 68", l'autogestione,
era in auge: assemblee autogestite, occupazioni autogestite, fabbriche
autogestite, scioperi autogestiti, lezioni autogestite. Naturalmente il
Liceo Scientifico "G.Alessi" di Perugia non poteva mancare
all'appuntamento.
Una mattina, mentre il prof. Germano Martellotti è alla
lavagna alle prese con complicati teoremi matematici, Claudio M e Pio,
come d'abitudine, discutono animatamente sottolineando i rispettivi
punti di vista con reciproche gomitate e quadernate in testa.
Quando la discussione si alza di livello dalle quadernate si
passa alle librate, con conseguente innalzamento dei dB (decibel)
nell'aula.
Il prof. Germano, senza interrompere l'artistica e
incomprensibile opera d'arte moderna che pazientemente sta disegnando
alla lavagna e senza girarsi, ordina perentorio: "quelli che stanno
facendo macello prendano il registro, si mettano una nota, vadano dal
preside e si facciano sospendere". Claudio e Pio si alzano, prendono
il registro, educatamente salutano e si recano in presidenza, dove li
riceve il preside Molini che chiede: "Cosa c'è?" - "Niente",
rispondono i due, "solo che dobbiamo metterci una nota e farci
sospendere da lei". E il preside: "Ma chi è il professore che ve
lo ha detto?" - "Il prof. Martellotti". Al che il
preside, rivolgendosi alla porta al di la della quale c'era il corridoio
dove in genere sostavano i bidelli addetti alla sorveglianza, chiama: "Remooo,
io non ci sono..." (Remo, il custode del Liceo di Via della
Viola, per noi studenti rappresentava il "capo" dei bidelli, N.d.R.),
quindi si alza, prende la giacca e, più veloce di
Speedy Gonzales, esce da scuola. I due rientrano in classe,
comunicando al professore che "il preside non c'è", riconsegnano
il registro di classe e si siedono.
Purtroppo, per questa volta, l'autogestione (delle note)
non ha funzionato.
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