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Già dagli anni settanta erano in voga quelle strane cose chiamate
"interdisciplinarietà" e "multidisciplinarietà".
I professori di diverse discipline cercavano di "accordare" la
programmazione didattica della propria materia con quelle delle altre,
ove possibile.
E in questa ottica lavoravano anche i prof. Angelo Tittarelli
(latino, italiano e letteratura italiana) e Ferdinando Penna
(storia e filosofia).
Uno dei libri adottati (per italiano e letteratura) era l'ottimo "Guida
al Novecento", di Salvatore Guglielmino.
Il prof. Tittarelli era uso "sentire" ogni giorno un paio di
studenti sugli argomenti trattati nella lezione precedente.
Un giorno chiama alla cattedra Pio che, proprio cinque minuti prima del
suono della campanella, aveva letto "al volo" la nota su Nietzche del
Guglielmino.
Pio, che come la maggior parte dei propri compagni di classe (i
maschietti), non brillava per impegno e dedizione allo studio, riesce a
sostenere, fresco della lettura appena fatta, una interrogazione più che
passabile.
Il prof. Tittarelli resta favorevolmente colpito da questa "novità" e
manifesta chiaramente la propria sorpresa e soddisfazione con chiari e
ripetuti gesti di assenso.
Alla fine del colloquio, Pio, imbaldanzito dalla favorevole reazione del
professore, vuole strafare e, per "chiudere in bellezza" esplicitando la
propria competenza "interdisciplinare" (letteratura italiana -
filosofia), afferma categorico:
"Ho anche notato che la filosofia di NICE è molto simile a quella
di NIETZSCHE".
Il prof. Tittarelli, visibilmente avvilito, manda a posto Pio e
gli attribuisce il meritato voto: DUE!
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