innocenti passatempi 1

la TAZZINA di CAFFÈ, la 3 C e il prof.Penna

Il prof. Penna (Ferdinando per gli amici) era solito bere una tazzina di caffè, dopo aver mangiato, con un non malcelato gusto, davanti agli occhi dei suoi perennemente affamati 34 alunni, una deliziosa tartina, di quelle che più appetitose non si può. Sì, proprio quelle con la gelatina tremolante sopra e i pezzettini di sottaceti, la maionese e tutto il resto. La classe, ben presto, meditò la giusta vendetta, decisa ad impedire al sopracitato prof di godersi almeno il caffè. L'ignaro malcapitato, soddisfatto,  dopo aver consumato il pasto (la famosa tartina), alla stregua di quanto fece Polifemo con i compagni di Ulisse, quando bevve avidamente il vino portatogli, si stava accingendo a sorseggiare il caffè. Dopo aver svitato il coperchio della tazzina da asporto, fece per portare la medesima alla bocca ma proprio in quel preciso istante 34 mostruosi risucchi echeggiarono all'unisono nella classe. Schhllluuuuuuuuuuurp! Il Penna colto di sorpresa a momenti non si strafogò. Non si sa se per la sorpresa o perché colto da un raro attacco di riso. Quella mattina risultarono vani tutti i tentativi di bere in pace quella tazzina di caffè. La classe ebbe la sua vendetta.

la CATTEDRA, la 3 C e il prof.Penna

Visto che ormai il risucchio collettivo non sortiva più l'effetto desiderato, la classe escogitò un altro metodo per rendere meno facile la vita al prof. Ferdinando. Due gli episodi che riportano le cronache della 3 C. La geniale mente dei soliti noti (Giovanni, Claudio M, Pio, con la collaborazione dei "facchini" assoldati all'uopo - Marco Giorgio e Lamberto) partorì due brillanti idee entrambe realizzate con esiti soddisfacenti. Un giorno, prima della lezione di storia, al cambio dell'ora, i suddetti girarono la cattedra di 180°, in modo tale da disporre il lato con lo spazio per le gambe sul davanti e quello con la tavoletta dalla parte della seggiola. Ovviamente la conseguenza fu un tremenda ginocchiata da parte del professore, che ci mise un po' a realizzare che ciò che gli impediva di sedersi, altro non era che una cattedra ruotata. Dopo due o tre ginocchiate, l'arcano mistero fu svelato e la cattedra fatta ricollocare nella sua naturale posizione. Le cronache di quel tempo, riportano di una "smadonnata" silenziosa del prof. che mostrò un momento di cedimento di quello che era il suo flemmatico ed aristocratico noto aplomb di filosofo.
La seconda "genialata", bersaglio lo stesso professore, fu il collocare la cattedra sull'orlo della pedana, con i piedini che facevano appena presa e restavano in precario equilibrio. Fu sufficiente creare un po' di scompiglio in fondo alla classe per scatenare la razione del Penna che, per richiamare all'ordine i casinari di turno, colpì con violenza il piano della cattedra. Il resto lo potete immaginare da soli.

[by Marco Casavecchia]

  

by Claudio Maccherani, 2012